The Banker’s Jam: composte di frutta e miele dal cuore della Brianza

Dall’alta finanza al lavoro nei campi: vi racconto la storia di Andrea e dei suoi piccoli frutti

Sapevi che nel cuore della Brianza c’è un giovane agricoltore che coltiva piccoli frutti e ne fa gustose composte con il miele al posto dello zucchero?
Invitante, vero?

E allora vieni con me: tra fragole, mirtilli, more e lamponi, ti porto a scoprire The Banker’s Jam!

Come ho scovato Andrea, fondatore di The Banker’s Jam

Ho conosciuto Andrea di The Banker’s Jam per caso, tramite i social: instagram mi ha suggerito un suo post e quel che ho visto ha attirato fin da subito la mia attenzione. Come detto, amo i frutti di bosco e quando ho visto che qualcuno li coltiva a pochi chilometri da casa mia, ho deciso di approfondire la cosa.
Così, in un pomeriggio di metà autunno piuttosto mite, sono partita alla volta di Besana/Vergo Zoccorino, in Brianza.
Confesso che mi ci è voluto un attimo per capire l’esatto punto di ingresso al campo – se andate a cercarlo, puntate alle reti bianche che si muovono al vento tra i filari di lamponi e more – ma alla fine ce l’ho fatta.

La mia visita

Andrea guarda le pile di nuovi vasi appena arrivati e si strofina la fronte con un braccio, le mani sono protette dai guanti da lavoro e sono tutte interrate. Sono ore che si spacca la schiena per riordinare il carico appena arrivato, ma sul suo viso non sembra esserci stanchezza.

Quando mi vede arrivare, la sua bocca si dischiude in un sorriso che gli illumina tutto il viso e dento di me penso sia proprio una persona felice e soddisfatta di quello che fa. Mi viene incontro e osserva il mio abbigliamento: jeans, maglione, cappottino e stivali da perfetta cittadina. Un po’ titubante mi chiede se ho voglia di sporcarmi le scarpe per fare un giro della coltivazione: la mia risposta entusiasta lo rassicura e così raggiungiamo la zona del campo destinata a mirtilli e fragole.

Mirtilli e fragole

Rimango sorpresa nel vedere che le piante da cui normalmente Andrea raccoglie i mirtilli non sono affatto come quelle da cui normalmente li raccolgo io, e il mio ospite mi spiega che questo dipende dal fatto che io normalmente li raccolgo dai cespugli selvatici, che sono piccoli e bassi, mentre per le coltivazioni si utilizzano speci differenti. Qui se ne trovano ben tre diverse (e una quarta è in arrivo), si sviluppano quasi tutte in altezza e danno frutto nella parte alta dei rami. Vedo che ci sono piante di diverse dimensioni e Andrea mi spiega che le più piccole sono arrivate da poco e che ci vorrà più di un anno prima che siano produttive, perché lui preferisce prima rinforzare la pianta, per poi ottenere un frutto migliore.

Ci giriamo verso le fragole e le vedo tutte perfettamente allineate e suddivise in vasi rialzati. La domanda sorge spontanea: perché coltivarle così e non in terra? 
La risposta pacata, precisa e puntuale di Andrea non si fa attendere: in questo modo può lavorare meglio il terreno in cui far crescere le piantine, rendendole più resistenti e produttive (il potere del letame). La posizione rialzata, invece, è una mera questione di praticità e preserva un po’ la schiena sua e di chi collabora con lui.

Lamponi e more

Riprendiamo a camminare tra i campi e raggiungiamo l’area destinata al mio frutto di bosco preferito in assoluto: i lamponi!

Solo a vedere questi infiniti filari mi viene l’acquolina in bocca, non oso immaginare quanti possano crescerne su queste piante e quanto possano essere buoni e gustosi. E mentre son persa tra i miei pensieri, mi arriva la voce di Andrea che mi dice: “Qui ce ne sono ancora, assaggia”. In meno di un secondo torno alla realtà e mi dirigo verso di lui: lo trovo accanto a un ramo che incredibilmente ha ancora attaccati un po’ di lamponi: li stacco delicatamente, li porto alle labbra e… Wow!
Credo di non averne mai mangiati di così freschi e gustosi. E pensare che siamo fuori stagione.

A proposito di stagioni, la mia guida mi spiega che qui vengono coltivate due tipologie di questi meravigliosi frutti rossi. Maturano in periodi diversi e questo consente di avere più tempo per la raccolta e, soprattutto, di averli freschi per più tempo, così da soddisfare appieno la richiesta dei clienti e organizzare meglio la produzione delle confetture e degli altri prodotti a marchio The Banker’s Jam.

Camminando arriviamo alle more e qui mi sembra di essere finita nel labirinto magico di Harry Potter dove le piante crescono alla velocità della luce e “si spostano” (ditemi che avete presente ciò di cui sto parlando, please 😉).

Andrea mi spiega che la pianta di more è “tremenda e si attacca ovunque”; per capirci: man mano che la pianta cresce, i suoi rami si allungano e si piegano fino a toccare terra (non sono duri come quelli degli alberi), appena ciò avviene la punta del ramo inizia a creare nuove radici e così si possono creare veri e propri archi naturali che sono uno spettacolo.
Assolutamente non facili da gestire, ma uno spettacolo.

La storia di Andrea e delle sue confetture con frutta e miele

Il mio viaggio alla scoperta dei piccoli frutti coltivati da Andrea è finito; mentre torniamo all’ingresso lo osservo e, per quanto lo veda e lo percepisca davvero felice, non riesco a non chiedergli come mai ha scelto di lasciare Londra e il suo vecchio lavoro nell’alta finanza per faticare nei campi.

“Dopo quattro anni a Londra mi sono reso conto che quella non era più la vita che volevo. Ho quindi deciso di prendermi del tempo per riflettere e sono tornato a casa. Era l’anno della moria delle api e, spinto dalla curiosità, mi sono iscritto ad un corso per apicultori.

Ho così conosciuto un produttore della zona che univa il miele di sua produzione a della frutta e mi è venuta l’idea di dare il via alla mia coltivazione di piccoli frutti. Ci è voluto un po’, ma credo che ora il nostro prodotto sia davvero di ottima qualità: inizialmente prendevo il miele millefiori da dei produttori locali, due anni fa, però, la crisi mi ha costretto a farlo arrivare dal centro Italia. Fortuna ha voluto che quel miele fosse ancor più perfetto per noi: non contenendo tiglio e castagno, è un millefiori davvero eccellente da mixare con la frutta.

E poi ogni anno ci inventiamo qualcosa di nuovo: il gin, i nettari e quest’anno anche il panettone ricoperto di cioccolato e fragole liofilizzate…”

Ok, confesso che alle parole “panettone con cioccolato e fragole” mi si è aperta una voragine nello stomaco e ho cominciato ad avere una fame incredibile!
Purtroppo al campo non c’era – lo si può acquistare on line o nei mercati a cui partecipa Serena, la moglie di Andrea – ma le fragole sì, così mi sono rifatta con quelle. E naturalmente mi sono comprata una bella, ma soprattutto buona, composta da portare a casa. 

E lo so che ve la state ridendo sotto i baffi leggendo della mia golosità, ma guardate questo banchetto e ditemi se non comprereste e mangereste tutto anche voi!

Località

The Banker’s Jam
Az. Agricola Tagliabue Andrea
Via Isonzo, Besana in Brianza
16 km da Monza
26 km da Lecco/Como
30 km da Milano
42 km da Bergamo

Data viaggio

Novembre 2022

Cosa vedere nei dintorni

The Banker’s Jam è poco lontano da Monza ( Sette cose da vedere a Monza in 24 ore ), Como, Lecco, Montevecchia e il lago di Como ( Una giornata in moto sul Lago di Como, Da Monza a Bellagio sui tornanti del Ghisallo ).

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