Al volante della Honda HR-V e:HEV Full Hybrid Advance

I miei quindici giorni alla guida della B-Suv giapponese

“Bella” è stata la prima cosa che ho pensato, quando l’ho trovata ad attendermi nel parcheggio della concessionaria Honda che me l’ha data in uso per quindici giorni.
Con quel suo bianco perlato che cambia sfumatura e riflessi in base alla luce del sole, virando dall’azzurro al glicine, e alla sua linea rastremata verso la coda, la Honda HR-V ha subito attratto la mia attenzione.

Certo che ne ha fatta di strada in questi venticinque anni di vita: è nata nel 1998, ha inaugurato il filone delle sport utility di segmento B, è giunta alla sua terza generazione e ora strizza sempre più l’occhio al mercato europeo.
E lo si nota subito anche salendo a bordo: linee semplici, molta attenzione ai dettagli, seduta comoda, tanto spazio per il guidatore, strumentazione piuttosto chiara…

I primi chilometri a bordo della Honda HR-V

I primi chilometri insieme li abbiamo fatti in città, tra un semaforo e l’altro di Viale Fulvio Testi, a Milano.

Non il massimo per saggiare il piacere di guida, ma un buon banco di prova per testare subito alcune sue dotazioni come il rilevamento veicoli nell’angolo cieco e il riconoscimento della segnaletica stradale, l’ideale per sapere sempre quale limite non superare per evitare le multe.

Poi mi sono divertita a testare i comandi vocali, e qui c’è stato da ridere: se si vogliono ottenere risultati validi, infatti, bisogna essere molto precisi e seguire bene le istruzioni e l’ordine in cui vanno dati, altrimenti “ciao”. Il mio indirizzo comunque l’ha capito al primo tentativo e siamo arrivate a casa in un baleno.

Nella tranquillità del corsello box mi sono messa ad osservarla con calma e ho subito individuato tre chicche di lei che mi sono piaciute molto.

Le tre cose che mi son subito piaciute della Honda HR-V

  1. Il primo dettaglio della Honda HR-V che ho apprezzato fin da subito, e per tutti i quindici giorni vissuti insieme, è stato il sistema di riscaldamento sedile e volante: lo adoro, non c’è niente da fare. Soprattutto durante le nostre gite fuori porta, risalire in auto dopo ore al freddo e sentire quel bel tepore dietro la schiena e sotto le dita è stato fantastico. 
    Due note aggiuntive:
    Anche il parabrezza, il lunotto e gli specchietti retrovisori possono essere riscaldati, funzione davvero molto utile nelle giornate più fredde.
    – Il clima automatico bizona si gestisce facilmente e le bocchette laterali con feritoie a L rovesciata e possibilità di differenziare l’uscita dell’aria fanno sì che questa non vada a colpire direttamente il guidatore, ma a creare un ambiente dall’eccellente confort termico.
  2. Vani portaoggetti: ce ne sono davvero parecchi e tutti molto utili, sia per riporre gli smartphone (con possibilità di ricarica anche wireless), sia per oggetti un po’ più ingombranti che non si vogliono lasciare in bella vista.
  3. Se c’è una cosa che salta subito all’occhio, è che sulla HR-V viaggia comodo anche chi siede dietro, dove non mancano bocchette dell’aria, prese USB e tascone portaoggetti, con tanto di vano dedicato agli smartphone. Cosa non da tutte.

A questo si aggiungono l’apertura del portellone senza mani e i fantastici Magic Seats, ma a questi dedichiamo un paragrafo ad hoc con l’abitabilità.

Spazio a bordo per passeggeri e bagagli: tra batterie e Magic Seats

Lo spazio per i passeggeri

Come ormai noto, non restituisco un’auto se prima non la sottopongo alla “prova della famiglia Galbiati”. Anche questa volta ho quindi convocato papà per vedere se ci saremmo stati e…
Il risultato è stato “bene, ma non benissimo”.

Mi spiego meglio: la Honda HR-V offre davvero parecchio spazio a bordo per tutti i passeggeri ed è molto comoda (così comoda che chi viaggiava con me l’ha definita più confortevole del mio divano di casa 😲), ma se a sedere dietro sono persone di altezza superiore a 185 cm… ecco, queste potrebbero incontrare qualche difficoltà. 

Non c’è nessun problema di spazio per le gambe, quello abbonda, ma la linea da coupé del tetto “ruba” qualche centimetro in altezza quindi si rischia di toccare con la testa, oltre al fatto che bisogna fare un po’ più di attenzione al giro porta in salita e in discesa.

Siccome però l’altezza media italiana è di 171 cm (almeno così dice il Corriere), direi che questo è un limite che riguarda solo gli spilungoni come me e gli altri membri della mia famiglia. 😉

Lo spazio per i bagagli

Per quanto riguarda lo spazio per i bagagli, la Honda HR-V si distingue dalla concorrenza per la presenza dei Magic Seats, una soluzione che ho molto apprezzato.

Se rispetto al passato il bagagliaio perde qualche litro di capacità per via delle batterie poste proprio sotto il piano di carico, i sedili magici rendono lo stivaggio di oggetti particolarmente ingombranti un gioco da ragazzi: abbattendo gli schienali del divanetto posteriore, si può sfruttare il piano perfettamente livellato per trasportare colli lunghi fino a 180 cm (o schiacciare un sonnellino, magari con vista panoramica, come nella foto); alzando la seduta, invece, si potranno trasportare oggetti più ingombranti come bici, scatoloni e piante.

Altre due chicche che ho molto apprezzato sono la possibilità di apertura del bagagliaio senza dover usare le mani, magari occupate da scatoloni come nel mio test “Missione Mamma Natale”, e il tendalino di copertura che segue completamente l’apertura del portellone, che può anche essere rimosso e ripiegato in pochissimo spazio (stile tende ad apertura rapida della Decathlon per intenderci). Secondo me è una gran comodità.

Detto questo, magari si deve viaggiare un po’ più “leggeri”, ma alla capacità di carico della HR-V un voto positivo non glielo toglie nessuno.

Motore e prestazioni

Il sistema ibrido e:HEV della Honda HR-V

Avendo accennato il discorso “batterie” non posso ora non parlarvi del cuore pulsante di questa HR-V: il sistema ibrido e:HEV di cui dispone, lo stesso che viene montato anche sulle sorelle CR-V e Jazz.

Ha come protagonista assoluto il motore elettrico da 96 kW cui, nella maggior parte dei casi, è affidata la trazione. Il quattro cilindri 1.5 benzina, invece, aziona un generatore che produce la corrente necessaria ad alimentare l’elettrico. Alle velocità più elevate, poi, il termico si occupa anche della trazione, grazie a una frizione che si chiude e lo connette alle ruote.

Quando però si chiede tutto premendo a fondo sull’acceleratore, è il motore elettrico che torna farla da padrone facendo girare le ruote anteriori.

Quando ci si muove a bassa velocità, infine, si può anche ricorrere alla guida a zero emissioni grazie allo spegnimento del termico e alla batteria agli ioni di litio che alimenta direttamente il propulsore a corrente.

La Honda HR-V su strada

In ogni caso, per me guidare la Honda HR-V è sempre stato un piacere.

Sulle strade a lunga percorrenza ho molto apprezzato il cruise control adattivo e i sistemi di mantenimento della carreggiata e della traiettoria, quest’ultimo a volte un po’ pedante ma comunque molto valido. Ottimo il funzionamento dei fari adattivi e degli abbaglianti automatici: sulle strade che attraversano le Langhe sono stati preziosi alleati.

In città ho invece ringraziato con tutta me stessa Honda per l’ottimo funzionamento della frenata automatica di emergenza: lo confesso, è stata fondamentale per evitare una collisione con un veicolo che non avevo visto arrivare a causa della presenza di un gruppo di ragazzini che mi limitavano la visibilità sulla strada.

In montagna, poi, ho avuto modo di mettere davvero alla prova le sospensioni su strade che definire accidentate è far loro un complimento: naturalmente il mio giudizio è limitato ai posti anteriori, ma devo dire che il loro lavoro è stato molto apprezzato.

Consumi

Per quanto riguarda i consumi, la Honda HR-V non è troppo assetata, specie in città, e questo è certamente un bene. Lasciandola in modalità “normal” e non prestando particolarmente attenzione al piede sull’acceleratore, in quindici giorni ho fatto registrare una media di 16,7 km/l, niente male.

I viaggi fatti con la Honda HR-V

Nei quindici giorni in cui la B-Suv giapponese mi ha fatto compagnia, ne abbiamo macinati di chilometri.

Gli itinerari più interessanti sono stati:

Da Monza all’Alpe Giumello e a Bellano con la Honda HR-V

La Morra e la magia delle Langhe in inverno con la Honda HR-V

La pagella

Look

A me la Honda HR-V piace, sia nel colore (Premium Sunlight White Pearl) sia nelle linee: bello il muso grintoso e la firma luminosa del posteriore.

Abitabilità (prova famiglia Galbiati)

Per chi siede davanti di spazio ce n’è davvero in abbondanza.
Nessun problema neanche per chi viaggia dietro, a patto di non superare i 185 cm di altezza altrimenti si rischia di toccare il tetto con la testa.

Praticità (vani porta oggetti, accessori utili…)

C’è tutto il necessario per viaggiare comodi: tanti vani porta oggetti sia aperti sia chiusi e prese usb anche per chi siede dietro.

Bagagliaio

Qualche litro in più di capacità bagagliaio non guasterebbe, ma i Magic Seats sono il top e aiutano un sacco in caso di trasporti ingombranti. Vedere la “missione Mamma Natale” per credere.

Piacere di guida

Comoda, pratica e maneggevole in tutte le situazioni. Il motore alza un po’ la voce quando si viaggia su strade a lunga percorrenza e quando gli si chiede tutto, per il resto quasi non lo si sente. Buona la risposta dello sterzo, il feeling e il lavoro delle sospensioni. 

City approved

Grazie anche ai sensori di parcheggio e alla telecamera posteriore, non teme neppure le manovre più ardite. Volendo la si può guidare, per brevi tratti, anche in modalità zero emissioni, mica male.

Infotainment e Strumentazione

Il sistema di infotainment è racchiuso in un touch screen da 9”: ho molto apprezzato le icone grandi e la presenza di comandi fisici. Bene la connettività con Android Auto ed Apple Car Play. Volendo si possono gestire diverse funzioni anche tramite la App dedicata My Honda.

Quadro strumenti in parte analogico e in parte digitale, con possibilità di personalizzazione: è chiaro e ben leggibile. Ho apprezzato il fatto che, allo spegnimento dell’auto, compaia la spia luminosa che invita il guidatore a verificare che sul divanetto posteriore non viaggi nessuno, così da cercare di evitare black out che in passato hanno portato a terribili disgrazie (bimbi dimenticati in auto).

Un difettuccio ce l’avrà pure lei

I comandi vocali devono essere dati in modo preciso, altrimenti il sistema non riesce a dare il corretto feedback, e non c’è un tasto per azzerare il volume in una sola mossa. Per fortuna, però, c’è la cara vecchia rotella accanto al touch screen dell’infotainment a venire in aiuto.

Consumi

Nei quindici giorni di utilizzo ho percorso ca. 800 km su strade di ogni genere (città, montagna, statali e autostrade) e la media dei consumi indicata dal computer di bordo è stata di 6.0l/100km.

SCHEDA TECNICA:

HONDA HR-V e:HEV Full Hybrid Advance
Anno: 2022
1.498 cm3 – 131 CV
Motore 1.5 benzina + elettrico
Cambio eCVT
Bagagliaio: 335 dm3

2 Comments

  1. Recensione molto interessante, passerò dalla concessionaria per vedere dal vivo l’autovettura.
    Non ho mai guidato auto full hybrid / elettriche ma spero di averne presto l’occasione.

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