Toscana: da San Galgano e la spada nella roccia a Sant’Antimo

Itinerario di giornata tra belle strade, abbazie e antiche leggende

Siete in cerca di belle strade e luoghi misteriosi in Toscana?
Lo so che questa regione è piena di posticini così, ma questo itinerario non potete proprio perdervelo.
Si parte dall’Abbazia scoperchiata di San Galgano e dalla misteriosa spada nella roccia, per arrivare all’Abbazia di Sant’Antimo. Il tutto percorrendo strade super divertenti e con viste incredibili.
Siete pronti?
Tutti a bordo che si parte.

Come arrivare all’Abbazia di San Galgano e alla spada nella roccia in Toscana

Arrivando da Milano, dovrete lasciare il raccordo autostradale Firenze – Siena a Colle Val d’Elsa sud e proseguire lungo la SP541. Arrivati alla Colonna Leopoldina di Montarrenti, svoltate a destra lungo la SP73 bis, poi ancora a destra lungo la SP441 e godetevi la strada.

Gli amanti della guida inizieranno infatti a sentire quel bel brividino di piacere lungo la schiena: guidare su queste strade è un vero spettacolo, anche se l’asfalto non è sempre perfetto, quindi state all’occhio.

Passando di borgo in borgo percorrendo in totale una quarantina di chilometri, si raggiunge la prima tappa di questo itinerario: l’Abbazia scoperchiata di San Galgano.

L’Abbazia di San Galgano in Toscana

Personalmente, ho sognato per anni di visitare questo luogo e…
Ok, lo confesso. L’effetto wow che mi aspettavo è un po’ mancato, forse per le tante persone presenti o forse per il clima che non era dei migliori. Però è sicuramente un posto che va visto.

È una delle più importanti architetture gotico-cistercensi in Italia e conobbe il suo periodo di massimo splendore tra il 1100 e il 1200.
Nel XVI secolo iniziò ad andare in rovina, tanto che i tentativi di restauro avvenuti attorno alla metà del 1500 servirono a poco; nel 1722 si aprirono grandi crepe e, pochi anni dopo, il crollo del campanile e quello delle volte ne decretarono la “fine”.

Devo ammettere che fa un po’ impressione vederla così, ma è davvero suggestivo camminare al suo interno e poter ammirare il cielo da ogni fenditura.

La struttura è a croce latina, lo spazio è suddiviso in tre navate da sedici pilastri cruciformi e le arcate sono tutte a sesto acuto con doppio archivolto.

Sulla destra della chiesa si trovano i resti del monastero, mentre a cinque minuti di cammino si raggiunge l’Eremo di Montesiepi.

L’Eremo di Montesiepi e la spada nella roccia di San Galgano

La piccola chiesa di Montesiepi colpisce per la sua forma circolare e custodisce la spada nella roccia.

Sì, avete letto bene. Lo so che siamo in Toscana e non ad Avalon, ma qui c’è quella che per molti e la vera “spada nella roccia”, quella di San Galgano.

Secondo la leggenda, quando il nobile cavaliere Galgano Guidotti, in seguito all’apparizione dell’Arcangelo Michele, decise di abbandonare la sua vita dissoluta e di prendere l’abito cistercense, andò in cerca di un luogo in cui ritirarsi a pregare: arrivato sul Montesiepi, non avendo con sé una croce, conficcò la sua spada nella roccia, formando così una croce con l’elsa, e iniziò a pregare.

In questo luogo Galgano trascorse da eremita l’ultimo periodo della sua vita e proprio qui, alla sua morte, l’allora vescovo di Volterra ordinò la sua sepoltura accanto alla spada e fece in modo che venisse eretta una cappella. Venne così realizzata la “Rotonda”, ovvero l’eremo di Montesiepi, consacrato nel 1185. 

Al suo interno si trovano alcuni affreschi del Lorenzetti e, in una teca, gli arti di uno dei tre “invidiosi” che cercarono di trafugare la spada senza però riuscirci. I tre vennero infatti sbranati dai lupi amici del Santo e le braccia di uno di loro sono qui conservate a monito per chiunque avesse la malsana idea di cercare di rubarla.

Lungo la strada che riporta al parcheggio, si trova un locale dove poter pranzare.
Noi abbiamo deciso di proseguire il viaggio, ma l’atmosfera è davvero carina quindi fateci un pensierino.

Sulle strade della Toscana passando per Montemassi

Tornati a bordo, abbiamo ripreso la SP441 in direzione sud

Con lo scorrere dei chilometri ci siamo riempiti gli occhi del verde delle colline, del giallo dei fiori e dell’azzurro del cielo, e vi garantisco che per chi arriva dalla città come noi è già un’immensa goduria.

Ad un certo punto la nostra attenzione è stata catturata dalla torre di Montemassi: purtroppo non abbiamo avuto tempo di fermarci per visitare il borgo, ma già solo attraversarlo in auto è stato un piacere.
Offre diversi scorci molto graziosi quindi prendetelo in considerazione come possibile stop aggiuntivo nel vostro viaggio.

Proseguendo, abbiamo litigato un po’ con il navigatore: google maps ha infatti cercato di condurci fino all’Abbazia di Sant’Antimo lungo strade bianche.
Fate attenzione perché, oltre a rischiare di lasciarci la macchina, molte sono riservate ai locali.
Puntate quindi a Castelnuovo dell’Abate e raggiungerete la meta senza difficoltà.

L’Abbazia di Sant’Antimo in Val d’Orcia

Ve lo dico subito, non so perché ma mi aspettavo di vedere l’Abbazia di Sant’Antimo spiccare sopra una collina e ritrovarla invece in “valle”, immersa tra prati, ulivi e cipressi, mi ha un po’ spiazzata.
Questo però non le toglie certo fascino, anzi.

Sarà che siamo arrivati al tramonto, sarà per il gioco di luci ed ombre che si è venuto a creare con il calar della sera e l’accensione dell’illuminazione artificiale, sarà che eravamo da soli e ci siamo trovati avvolti dal silenzio, sta di fatto che questo luogo mi ha completamente rapita.

E che dire del cortile dei monaci che costeggia la chiesa? Un vero incanto.

L’Abbazia di Sant’Antimo è una delle principali strutture romaniche della Toscana ed è un esempio eccelso dell’architettura monastica del XII secolo. 

Secondo la leggenda, fu fondata da Carlo Magno nel 781 e nel Medioevo il suo abate fu uno dei maggiori feudatari senesi, esercitando la sua autorità su 38 chiese; nel 1202, però, entrò in contrasto con Siena e verso la fine del secolo cominciò a decadere fino a quando, nel 1462, Pio II la soppresse e la incorporò alla diocesi di Montalcino, distante appena una decina di chilometri.

Arrivando al tramonto non abbiamo subito avuto modo di scoprirne gli interni, per quello abbiamo dovuto attendere il giorno successivo.

Quindi se volete scoprirla dovete avere un attimo di pazienza anche voi, l’appuntamento è al prossimo blog post che vi porterà a scoprire l’interno dell’Abbazia e la splendida Val d’Orcia.

Vi aspetto a bordo.

Info utili

Località

Abbazia di San Galgano + Eremo di Motesiepi – Strada Comunale di S. Galgano, 53012 Chiusdino SI
33 km da Siena
90 km da Firenze
105 km da Arezzo
381 km da Milano

Abbazia di Sant’Antimo – Localita’ S. Antimo, 222, 53024 Castelnuovo dell’Abate SI
9 km da Montalcino
51 km da Siena
110 km da Perugia e Viterbo
125 km da Firenze
415 km da Milano

Ingressi

L’ingresso all’Abbazia di San Galgano ha un costo di 5€: con lo stesso biglietto si può accedere gratuitamente al Museo di San Galgano a Chiusdino.

L’accesso all’Eremo di Montesiepi è gratuito.

L’ingresso all’Abbazia di Sant’Antimo è gratuito: sono disponibili le video guide interattive a un costo di 7€ a persona.

Dove dormire

Quest’anno abbiamo soggiornato c/o l’Appartamento Casenuove di Castelnuovo Abate, a un chilometro dall’Abbazia di Sant’Antimo.

In precedenza, sempre in zona Sant’Antimo, ho trascorso qualche giorno c/o l’Agriturismo Le Piane di Castiglione d’Orcia.

Cosa vedere nei dintorni

L’Abbazia di San Galgano si trova a una trentina di chilometri da Siena.
L’Abbazia di Sant’Antimo, invece, si trova nel cuore della Val d’Orcia: qui potrete visitare borghi come Montalcino, Bagno Vignoni, San Quirico d’Orcia e Pienza.

Data viaggio

08-10 aprile 2023

Con chi ho viaggiato

con un amico

2 Comments

  1. Val d Orcia lo attraversata in moto l’anno scorso , peccato non esserci fermati per vedere le abbazie, ci siamo fatti prendere dalla strada, eravamo in moto

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