“La notte sopra Teheran” di Pegah Moshir Pour

Viaggiare è scoprire nuovi mondi e culture. Anche leggere può aiutare a farlo, soprattutto se chi ha scritto il libro che abbiamo tra le mani ha vissuto sulla sua pelle la realtà che narra. É il caso di “La notte sopra Teheran” di Pegah Moshir Pour, il romanzo che racconta cosa vuol dire nascere donna in Iran, dover lottare per i propri diritti, dover lasciare la propria terra natia per cercare la libertà altrove, dover fare i conti con i pregiudizi della gente e combattere perché chi è rimasto “a casa” possa vivere nel suo Paese senza rischiare la vita per far valere le sue posizioni.

Chi è Pegah Moshir Pour, l’autrice di “La notte sopra Teheran”

Il nome di Pegah Moshir Pour è entrato nelle case di tutti gli italiani la notte in cui è salita sul palco dell’Ariston durante il Festival di Sanremo 2023 e ha raccontato, con il cuore in mano, la realtà delle donne, dei bambini, dei poveri nel suo Paese d’origine, l’Iran.

Ma Pegah e le sue lotte nascono molto prima di quella sera: nata in Iran nel 1990, fin da subito è stata la gioia dei suoi genitori, come dovrebbe essere per ogni bimbo o bimba che nasce. Lei però è nata femmina e la sua famiglia sapeva bene che il futuro per lei non sarebbe stato semplice a causa delle restrizioni imposte alle donne dal governo locale. Nel 1998, quando la posizione delle donne in Iran peggiora drasticamente, i genitori di Pegah decidono quindi di lasciare tutto e trasferirsi in Italia, a Potenza, per dare ai propri figli un futuro migliore.

Pegah non ha mai dimenticato il suo Paese e le donne che sono rimaste a combattere per i propri diritti come la sua amata cugina, e ha iniziato a sostenerle a distanza, mettendoci la faccia e urlando al mondo le ingiustizie che quelle sorelle sono costrette a subire.

Oggi Pegah è una consulente e attivista per i diritti umani e digitali, racconta l’Iran su “la Repubblica”, è una delle voci più importanti nella battaglia per l’emancipazione delle donne iraniane e non solo e promuove il valore della diversità e dei bambini “di terza generazione” in Italia.

Di cosa parla “La notte sopra Teheran”

“La notte sopra Teheran” di Pegah Moshir Pour è il racconto romanzato della vita di Pegah.

I protagonisti sono lei, i suoi genitori, suo fratello e la sua famiglia di origine ma non solo. Un altro grande protagonista di questo romanzo è infatti l’Iran, il Paese in cui Pegah è nata.

Un Paese ricco di tesori da scoprire ma anche di grandi contraddizioni e leggi che opprimono la popolazione. “La notte sopra Teheran” aiuta ad aprire gli occhi su una realtà molto diversa dalla nostra, una realtà affascinante e inquietante allo stesso tempo.

In questo libro Pegah racconta a cuore aperto le paure e le speranze di una bambina che ha dovuto lasciare il suo Paese senza poterne apprendere appieno le ragioni, di una ragazza costretta a fare i conti con le leggi di un altro Paese che l’hanno fatta sentire diversa per moltissimi anni, di una donna che ha fatto della sua vita una missione, quella di combattere per i diritti di tutte le donne e dei più deboli.

Come detto, questo libro è un romanzo e questo perché Pegah ha dovuto modificare i dettagli di alcuni racconti e ha dovuto sostituire i nomi di diversi personaggi di cui parla… Tutto per tutelare la loro incolumità. E già questo dovrebbe dirci qualcosa sull’aria che si respira in Iran.

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Perché leggere “La notte sopra Teheran”

“La notte sopra Teheran” di Pegah Moshir Pour va letto per una ragione semplicissima: aiuta ad aprire gli occhi su una realtà che può sembrarci lontana ma che in realtà non lo è poi così tanto.

Perché se è vero che noi abbiamo la fortuna di poter cantare e ballare per strada, amare e vestirci come vogliamo (anche se tutto questo non va mai dato per scontato), siamo noi i responsabili degli atteggiamenti discriminatori verso coloro che vivono in Italia ma che provengono da un altro Paese.

Passaggi che fanno riflettere

C’è un passaggio di questo libro che più di tutti mi ha fatto dire: “Quanto ancora dobbiamo imparare e quanto dobbiamo lottare affinché certe barriere mentali cadano anche nel nostro Paese?”.

Sono passati pochi giorni dall’11 settembre 2001 e dall’attentato alle Torri Gemelle. Pegah, che da qualche anno vive ormai in Italia, inizia la scuola media e si trova in una nuova classe. La maestra di italiano, dopo aver sbagliato più volte a pronunciare il suo nome, la guarda e le chiede di spiegare a tutti il perché dell’attentato specificando: “Perché sei araba… e gli arabi vogliono distruggere la nostra civiltà”. E a poco servono i tentativi di Pegah di spiegare che c’è una bella differenza tra essere Iraniani ed essere terroristi, la professoressa rimane della sua idea e continua a trattarla con sufficienza e cattiveria.

Confesso che leggendo quelle righe mi sono sentita uno schifo io per quella docente e mi sono chiesta quanti bimbi sono stati costretti a subire ciò che ha subito Pegah quel giorno e non solo.

Leggere questo libro può dunque aiutare a guardare le cose da un punto di vista differente e, spero, a migliorare le cose anche in Italia e non solo in Iran.

Per donna, vita e libertà.


📚 La notte sopra Teheran
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