Cappellificio VimercatiHats1953: a Monza la storia del cappello continua

Nella “città del cappello” la tradizione si rinnova e guarda al futuro

Monza: città dell’Autodromo, della Villa Reale, di Teodolinda e del cappello!
Sì, avete letto bene: Monza, città del cappello!

Il capoluogo brianzolo ha avuto per centinaia d’anni (dal 1600 a tutto il Novecento) un ruolo fondamentale nella produzione di questo accessorio tanto amato e che, in epoche passate, era un vero e proprio must have. 

In città avevano sede più di quaranta cappellifici: tra i più grandi e famosi ricordiamo Cambiaghi, Cappellificio Monzese, Carozzi, Valera & Ricci.
Ma ce n’erano anche tanti più piccoli e a conduzione familiare, come il Cappellificio Vimercati.

Ed è proprio di quest’ultimo che vi voglio parlare.
Se è vero che oggi, a differenza del passato, il cappello non è più parte integrante del nostro vestire quotidiano, è altrettanto vero che è diventato un accessorio che dà “personalità”, che dà quel tocco in più a un outfit e lo rende davvero particolare, se non unico.

Per essere unico, però, serve che a realizzarlo sia qualcuno in grado di farlo come una volta, qualcuno che sappia trasformare i desideri dei propri clienti in realtà…
Ed è proprio quello che fanno, ancora oggi, nella “bottega” che è diventata la VimercatiHats1953.

Io ho avuto il piacere di scoprirla qualche anno fa, durante una visita guidata, e oggi voglio condividere questa esperienza con voi. 
Se volete conoscere meglio questa realtà, leggete fino in fondo questo articolo. 
Ma ora dedichiamoci a un po’ di storia.

La storia della VimercatiHats1953

La storia del cappellificio Vimercati ha inizio nel 1953, quando i fratelli Gabriele e Giulio, già abili cappellai, decidono di mettersi in proprio e fondare la loro azienda.
Lo fanno seguendo il metodo di lavorazione che in città si tramanda da generazioni, acquistando macchinari che risalgono alla seconda metà dell’800 e pian piano si conquistano il loro spazio.

Con il passare degli anni, in azienda entrano anche i figli dei fondatori, Giorgio, Giuseppe e Marco.
Oggi a tenere le fila dei lavori ci sono i nipoti Elisa, Fabrizio e Roberto.

Tre generazioni che lavorano fianco a fianco, guardando al futuro e alla moda che cambia, ma senza mai distogliere lo sguardo al passato e senza mai smettere di fare i cappelli “come si faceva una volta”.

La lavorazione del cappello

Varcare la soglia del fabbricato di un solo piano, situato lungo il Villoresi, della VimercatiHats1953, è come fare un tuffo nel passato: si trova Roberto impegnato nell’apprettatura e nell’informatura dei coni di feltro (le prime fasi della lavorazione eseguite ancora oggi utilizzando antiche forme di legno), Fabrizio che si occupa della pressatura e della sabbiosa (la fase secondo me più affascinante visti anche i macchinari utilizzati) ed Elisa, con le sue collaboratrici, intenta a cucire le fodere interne, i nastri e i fiocchi da applicare ai cappelli una volta che sono pronti.

L’unico tocco di modernità in tutta l’azienda è il computer dietro il quale normalmente si siede Fabrizio: da lì tiene sempre aggiornato il sito, in cui non mancano mai nuove originali proposte sempre attente alle mode del momento, e gestisce gli ordini che ogni giorno il cappellificio riceve da tutto il mondo.

Quando si dice “pezzi unici”

Eh sì, avete letto bene. Da tutto il mondo. 
Ricordo ancora quando sono entrata nel cappellificio per scegliere il mio cappello: l’ingresso era quasi completamente occupato da scatoloni pronti per essere spediti in Israele. 
Ma c’è anche chi fa ordini dal Texas perché, come ho scritto all’inizio, qui sanno davvero come trasformare i desideri in realtà.
Provare per credere.

E io, ovviamente, ho provato!
Una mia amica, sapendomi grande appassionata di cappelli, qualche anno fa mi ha suggerito la visita guidata al cappellificio promossa da una guida locale. Ed è stato amore a prima vista. 
Ho perso il conto di quanti cappelli di ogni colore e foggia abbia quel giorno, peccato che poi sia arrivata la pandemia e così la scelta di quello “giusto per me” è stata rimandata.

Poi, però, il momento tanto atteso è arrivato e così ho passato due ore con Fabrizio a scegliere il colore del feltro, la fantasia della fodera interna, il battiala con tanto di incisione del mio nome e quale fiocco mettere all’esterno. 
Insomma, il mio cappello è un pezzo davvero unico e ogni volta che lo indosso so che non ne esiste un altro uguale in tutto il mondo. Ed è una sensazione bellissima!

Come visitare il cappellificio

Come detto, io ho scoperto il cappellificio Vimercati grazie ad una visita guidata. Una visita a cui potete partecipare anche voi in occasione di Ville Aperte in Brianza. E se non doveste trovare posto, non preoccupatevi: mandatemi una mail e insieme troveremo il modo di farvi vivere questo tuffo nel passato davvero incredibile.

Se poi voleste anche un cappello unico al mondo… beh, ora sapete a chi rivolgervi!

Località

VimercatiHats1953
Via Macallè 2 – Monza (MB) – Lombardia
18 km da Milano
42 km da Como/Lecco
43 km da Bergamo

Data viaggio

Sono nata e cresciuta a Monza. Amo la mia città al punto da averle dedicato la mia tesi di laurea.

Dove mangiare

Ho selezionato per voi sette ristoranti sparsi per la città che trovate qui “Dove mangiare a Monza” e quattro ristoranti in Via Bergamo, la via della movida cittadina.

Dove dormire

A Monza ci sono diverse soluzioni interessanti: Hotel de la Ville, Hotel Royal Falcone, Helios Hotel, B&B Hotel Milano Monza, Nine Hotel…
Altrimenti potete dormire a Milano, in venti minuti sarete in città.

Cosa vedere nei dintorni

Scoprite con me Sette cose da vedere a Monza in 24 ore. Se poi Monza non vi basta, in poco tempo potrete raggiungere Milano, Montevecchia, Lecco, Como…

Note

Adoro parlare e promuovere la mia città, se avete bisogno di dritte non esitate a scrivermi.

3 Comments

  1. Complimenti per il servizio, finalmente qualcuno che apprezza il lavoro degli artigiani cappellai,ho lavorato per venti anni nel settore cappello ,ma purtroppo,ho dovuto cambiare tipologia di lavoro, per chiusura attività.Ero innamorata del mio lavoro,io mi occupavo del finissaggio…. Complimenti alla famiglia “Vimercati ” che con passione sono riusciti a resistere a tutte le avversità ,sono rimasti unici!

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