“Al mare non importa” di Manuel Bova

Al mare non importa”, il primo romanzo di Manuel Bova, mi ha conquistata fin dalle prime righe.
È fresco, ironico e coinvolgente; fa riflettere sulla propria vita e su quante volte, magari senza rendercene conto, ci adattiamo al lento scorrere delle cose piuttosto che andare a prenderci quel che più desideriamo per noi.

La trama

Il protagonista del romanzo “Al mare non importaè Massimo, un genovese trentasettenne che ha chiuso la propria laurea in un cassetto per fare un lavoro che non gli piace e non lo soddisfa. Trascorre le sue giornate tra calcetto, app d’incontri che non portano a nulla, PlayStation su un divano che ormai ha preso la forma del suo lato B e i tortellini della mamma. Insomma, non propriamente una vita “a cento all’ora”.

Un giorno, però, in una sala d’aspetto Massimo incontra Sara e se ne innamora perdutamente; nonostante tra i due avvenga solo un rapido scambio di poche ed insignificanti battute, lui inizia a cercarla disperatamente.

Nel mentre, un altro avvenimento, tanto inaspettato quanto sconvolgente, interrompe la grigia quotidianità di Massimo. Ed è quello il momento in cui l’uomo deve iniziare a fare i conti con la realtà, guardarsi in faccia e chiedersi se è davvero quella la vita che vuole per sé stesso o se può aspirare a qualcosa di più.

E mentre la vita di Massimo inizia a colorarsi grazie a gesti impulsivi e alla presenza di amici, parenti e conoscenti che gli offrono diversi spunti di riflessione e nuove opportunità, il lettore è portato a chiedersi se non ha scelto anche lui una vita in bianco e nero e se non sia forse arrivato il momento di vivere a colori, quei bei colori vivi che si ritrovano anche sulle facciate degli storici palazzi di Genova e tra le onde del suo mare.

Perché leggerlo

Personalmente ho trovato molto di me tra queste pagine e sono certa che lo stesso accadrà anche a voi, perché a tutti è capitato, almeno una volta, di aver bisogno di prendersi un bello schiaffo in faccia dalla vita per capire di dover cambiare strada.

Certe cose magari non cambieranno mai, perché fanno profondamente parte di noi e del nostro essere, ma a volte bisogna proprio avere il coraggio di guardarsi allo specchio e dirsi “perché no? Io ci voglio provare!”.

E voi state vivendo in bianco e nero o a colori? 
Raccontatemelo nei commenti qui sotto e al prossimo libro…


📖 Al mare non importa
✒️ Manuel Bova
📚 Sperling & Kupfer


2 Comments

  1. Di questi tempi io sto vivendo “a colori pallidi”: faccio cose che mi interessano e mi piacciono, come il seguire il mondo automotive o il prestare la mia opera di volontario in una casa di riposo per anziani (cosa che Francesca ha avuto modo di conoscere), ma…a volte mi lascio un pò prendere dalla depressione. Amavo viaggiare, ora mi sposto pochissimo e quasi nulla per diletto; mi sono riproposto di cambiare atteggiamento e ritrovare la voglia di guidare, vedere luoghi sconosciuti o anche visitati tante volte…speriamo di farcela…

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