Tour dell’Umbria

Sette borghi in sette giorni

Distese infinite di verdi colline su cui si ergono borghi ricchi di storia e fascino: questa è l’Umbria.
Impossibile da visitare completamente in una sola settimana, ma da qualche parte si deve pur cominciare.

Ecco allora quello che è stato il mio viaggio dell’estate: sette giorni su e giù per i vicoli fioriti di alcuni dei borghi più belli d’Italia, se non del mondo.
E per ogni borgo o città visitata voglio lasciarvi tre chicche assolutamente da non perdere. Poi approfondirò ogni visita in un pezzo ad hoc.

Siete pronti a scarpinare con me?
Si parte!

1. Perugia

L’ideale sarebbe dedicare almeno due giorni al capoluogo di regione, ma già in uno si può vedere molto. La città è suddivisa in cinque borghi o rioni denominati dalle rispettive porte medievali.

Ci sono monumenti, come la Fontana Maggiore, e chiese, come la Cattedrale di San Lorenzo, che non potrete non vedere.

Ma io vi suggerisco di non perdervi assolutamente:

  • Rocca Paolina: tuffatevi in un viaggio nel cuore sotterraneo di Perugia. La possente fortezza, voluta da Paolo III Farnese alla fine della guerra del sale (1540), inglobò case, torri e strade di un intero quartiere.
  • Pozzo etrusco: anche qui si scende di ben 37 metri sotto il livello stradale. Coevo alle mura etrusche, fu concepito come cisterna e in seguito venne utilizzato per raccogliere l’acqua delle sorgenti sotterranee.
  • Nobile Collegio del Cambio e Nobile Collegio della Mercanzia: posti a distanza di pochi metri uno dall’altro, si tratta delle due Sale delle Udienze dei diversi Collegi entrambe finemente rivestite in legno, ma non solo. Quella del Cambio, infatti, attorno al 1500 è stata affrescata dal Perugino.

Per un pranzo veloce vi suggerisco il Living Cafè, bar-ristorante dove potrete mangiare anche una semplice insalata con vista sulle colline circostanti (c.a. 12€ per insalatona e acqua).

2. Bevagna

L’ideale è entrate nel borgo dal ponte sul Clitunno: oltre ad ammirare gli antichi lavatoi, avrete modo di godere di bellissimi scorci. Pochi passi e vi ritroverete nella piazza principale e a perdervi tra gli stretti e caratteristici vicoli di uno dei Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

Assolutamente da non perdere sono:

  • Teatro Romano e casa Medievale: Filippo Orlando, la guida, è veramente preparato, oltre che simpaticissimo, e vi svelerà innumerevoli aneddoti legati al mondo medievale, ma non solo…
  • Piazza Filippo Silvestri con il Mercato Coperto, il Teatro Francesco Toti (ex Palazzo dei Consoli), la chiesa di San Silvestro e quella di San Michele Arcangelo
  • Chiesa di San Francesco, dove è custodita la pietra da cui, secondo la tradizione, San Francesco predicò agli uccelli in località Pian d’Arca

E se volete fermarvi a Bevagna per pranzo, vi suggerisco il “Ristorante Osteria del Podestà”: d’estate i tavoli vengono dislocati lungo il vicolo, il cibo è buono e i prezzi sono nella media.

3. Spello

Fiori, fiori e poi ancora fiori. Spello è un vero arcobaleno di colori suddiviso in vasi e aiuole. Risalendo verso il centro non potrete non vederli, anzi. Sono certa che rappresenteranno la vostra salvezza quando, affaticati per la salita, avrete bisogno di una scusa per fermarvi. Credo si sentiranno parecchi “scatto una foto e arrivo”.

Ma ecco le tre cose assolutamente da non perdere:

  • Porte e mura romane: le porte di accesso alla città sono quattro e la principale è la Porta Consolare, situata nella parte meridionale del borgo. La sua particolarità? Sulla sommità della torre medievale si erge un ulivo secolare.
  • Chiesa di Santa Maria Maggiore e la Cappella Baglioni: all’interno del principale luogo di culto della città è custodito uno dei massimi gioielli rinascimentali dell’Umbria, la Cappella Baglioni. Detta anche “Cappella Bella”, vi lascerà senza parole per i bellissimi affreschi dei Pinturicchio (1501).
  • Vicoli fioriti: non potrete non vederli perché per salire verso il centro dovrete obbligatoriamente percorrerli, ma anche quando vi ritroverete a camminare nel cuore pulsante del borgo, continuate a guardarvi in giro, perché ogni vicolo vi riempirà il cuore con il suo mix di colori. Date un’occhiata anche alle “piastrelle” affisse all’ingresso delle varie viuzze, che ricordano i premi vinti durante le diverse edizioni dell’Infiorata del Corpus Domini.

4. Assisi

Anche la città di San Francesco, iscritta nella lista del Patrimonio Unesco dal 2 dicembre 2000, meriterebbe di essere vista in due giorni; le chiese e i santuari da visitare sono davvero tanti.

Io vi suggerisco:

  • Basilica Papale di San Francesco, con gli affreschi di Giotto che vi lasceranno senza fiato.
  • Basilica di Santa Chiara, dove sono custodite le spoglie di Santa Chiara e il Crocifisso che parlò a San Francesco.
  • Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, dove si trovano la Porziuncola e la Cappella del Transito, in cui Francesco morì il 3 ottobre 1226.

Camminando su e giù per la città, ad un certo punto avrete sicuramente bisogno di saziarvi: per uno spuntino veloce passate dalla pasticceria Fiammenghi Vittoria in via San Francesco, la torta al testo ripiena è davvero buona e i prezzi sono più che abbordabili. Sconsiglio invece il Gran Caffè di Corso Mazzini, locale carino, ma personale molto scortese.​

5. Orvieto

Una cittadina che sorprende per il suo fascino, con il Duomo che lascia davvero senza fiato. La sua facciata la si nota fin da chilometri di distanza, mentre da vicino abbaglia con tutto il suo splendore.

La città la si può visitare in una lunga giornata: potete girare da soli o affidarvi, come abbiamo fatto noi per la visita della Cattedrale, alla bravissima guida Cristina De Angelis.

Ecco cosa non dovete assolutamente perdervi:

  • Duomo – Cattedrale di Santa Maria Assunta: è una delle massime espressioni del gotico italiano. Da non perdere sono la Cappella di San Barzio e la Cappella del Corporale.
  • La città sotterranea. “A Orvieto ogni tre passi che fate, ne fate uno nel vuoto”: è iniziata con questa affermazione la nostra visita nel cuore nascosto della città, perché sotto la superficie ci sono ben 1.200 grotte. 
  • Il Pozzo di San Patrizio: un pozzo con doppia rampa elicoidale costruito tra il 1527 e il 1537 su commissione di Papa Clemente VII. Siete pronti a scendere di 50 metri sotto il livello stradale? 

Soggiornando per qualche giorno ad Orvieto, ho avuto modo di provare diversi ristoranti e locali. Ecco i tre che ho selezionato per voi: il Bar – Caffetteria Hescanas, per una pausa veloce a prezzi onesti e vista Duomo, la Trattoria dell’Orso, dove potrete degustare piatti della tradizione in un ambiente curato e serviti da personale gentile e attento, il ristorante Duca di Orvieto, è un po’ più caro degli altri ma non potete lasciare Orvieto senza aver assaggiato le loro umbrichelle ubriache.

6. Todi

Se non avete difficoltà motorie, lasciate l’auto nel parcheggio accanto al Tempio di Santa Maria della Consolazione e risalite verso la città da Viale della Consolazione, avrete così modo di ammirare il borgo che si staglia sulla rocca. 

Ed ecco le tre cose da non perdere:

  • Piazza del Popolo, secondo me (e anche secondo lo storico e medievista Ferdinand Gregorovius) è una delle piazze più belle d’Italia. Su questa piazza si affacciano il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Capitano, il Palazzo del Popolo e la Cattedrale Santissima Annunziata. Non so quanto tempo ho trascorso a scattare foto da ogni diversa angolatura.
  • Cattedrale Santissima Annunziata: appena entrate fate qualche passo vero l’altare e poi giratevi verso il portone d’ingresso, vi ritroverete così ad ammirare il bellissimo affresco realizzato da Ferraù Fenzoni di Faenza raffigurante il Giudizio Universale.
  • Tempio di San Fortunato: tanto austero se visto dall’esterno, quanto luminoso all’interno. Questa chiesa mi ha davvero sorpresa e sono certa che vi farà lo stesso effetto.

E se volete fermarvi in città per pranzo, vi suggerisco “La Cantina di Mercataccio”: buon cibo, prezzi nella media e meravigliosa vista sulle colline circostanti.

7. Città della Pieve

Costruita al 70% con mattoni a vista, è la città natale del Perugino. E proprio alcuni dei suoi capolavori sono qui conservati e sono assolutamente da vedere! 

  • Oratorio di Santa Maria dei Bianchi: qui è conservato il dipinto “Adorazione dei Magi” del Perugino. Consiglio di effettuare la visita nel pomeriggio, perché il sole che filtra dalle finestre fa risplendere al meglio tutti i colori.
  • Vicolo Baciadonne: le guide dicono sia uno dei vicoli più stretti d’Italia e credo proprio sia vero, ci son passata a fatica. 
  • Cattedrale di San Gervasio e San Protasio: situata in Piazza Gramsci e del Plebiscito, la piazza principale del borgo, custodisce opere del Pomarancio e del Perugino.

Come avrete capito, in Umbria c’è davvero tanto da vedere: ogni borgo meriterebbe di essere visitato, penso ad esempio a Spoleto, Gubbio, Città di Castello…
E per chi preferisce esperienze un po’ diverse dal solito, suggerisco la visita guidata alla fabbrica della Perugina e “La Scarzuola”, una vera e propria “esperienza” più che una visita guidata.

Località: Umbria

Data viaggio: 7 – 14 agosto 2021

Con chi ho viaggiato: con amiche

Chi può affrontare questo viaggio: chi ha problemi di deambulazione potrebbe faticare un po’, visti i continui saliscendi che contraddistinguono la maggior parte di questi borghi.

Dove dormire: durante la prima parte del viaggio abbiamo soggiornato presso l’agriturismo “Le Terrazze” di Valfabbrica: sinceramente non me la sento di suggerirvelo, sia per la struttura in sé sia per il servizio e la qualità del cibo. Vista la posizione ottima, si potrebbe fare molto di più. Ad Orvieto, invece, abbiamo soggiornato presso l’Hotel Duomo, e questo ve lo consiglio assolutamente! Buona struttura a pochissima passi dalla Cattedrale, le camere sono ampie e pulite, il personale gentile e disponibile, la colazione varia e abbondante.

1 Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *