Una giornata di trekking sul Sentiero del Viandante – Lombardia

Percorrendo antiche Vie da Abbadia Lariana a Lierna


Guardo gli scarponi “buttati” in riva al lago, in sottofondo sento le chiacchiere dei miei compagni di viaggio, e dentro di me avverto solo tanta felicità.
Felicità per aver portato a termine un percorso non troppo impegnativo, ma piuttosto lungo. Felicità per averlo fatto in compagnia di ragazzi sconosciuti che, nel giro di poche ore, son già diventati molto più che semplici conoscenti. 
Felicità, perché finalmente ho ripreso a fare trekking in giro per la nostra bella Italia.

Come spesso mi capita di fare ormai da qualche anno, questa mattina sono partita con un gruppo ad aggregazione, senza conoscere nessuno. Appuntamento sul treno che da Milano porta a Lecco, e da lì ad Abbadia Lariana.

Obiettivo di giornata: percorrere il primo tratto del “Sentiero del Viandante”, che fa parte de “Le Vie del Viandante”, antica strada commerciale che da Milano porta al Passo dello Spluga e prosegue fino a San Bernardino, in Svizzera. Il percorso originario e completo è di circa 220 km; il Sentiero, invece, si sviluppa lungo il lago ed è di 45 km circa.

Ad accompagnarci c’è Simone, guida ambientale escursionistica.
Dopo una rigenerante seconda colazione, partiamo. 

Da dove partire

Prima tappa: i ruderi della chiesa di San Martino. Nel Medioevo questo era un punto strategico, perché permetteva di tenere sotto controllo le principali vie di comunicazione dell’epoca. 

Da lì basta seguire le indicazioni affisse su piccole (ma ben visibili) targhe arancioni per iniziare a risalire la montagna e percorrere il Sentiero. 

Seconda tappa: chiesa di San Bartolomeo

Pian piano raggiungiamo la chiesa di San Bartolomeo, i cui primi resti risalgono a prima dell’anno 1000. Nel corso dei secoli in questa chiesa vennero soccorsi molti malati di peste, colera e mutilati di guerra. Sulla vetrata della facciata è raffigurato un coltello, simbolo del Santo cui la chiesa è dedicata.

Terza tappa: la Chiesa di San Giorgio

Proseguiamo il nostro cammino con vista sul lago, avendo già come obiettivo la chiesa di San Giorgio, che si scorge in lontananza.

Si tratta di una piccola costruzione in stile romanico medievale, con un’unica navata. Non si hanno informazioni certe sulla sua data di costruzione, ma, durante la ristrutturazione, sono state scoperte antiche fondamenta ricollegabili all’anno 1200. 

Sfortunatamente, viene aperta solo la domenica pomeriggio per la celebrazione della Santa Messa, ma Simone ci mostra sul suo iPad i bellissimi affreschi del 1400 ca. che ne impreziosiscono gli interni.

Finita la spiegazione, scatta il primo selfie di gruppo, poi riprendiamo il cammino continuando a salire fino a raggiungere Mandello del Lario.

Quarta tappa: Mandello del Lario

Il borgo è caratterizzato da case in pietra e al centro spicca la Torre del Maggiana, a base quadrata e di origine medievale (X-XI secolo).

Qui soggiornò, nel 1158, l’imperatore Federico II, meglio noto come il Barbarossa. Ora la torre è anche museo delle tradizioni contadine. Vi consiglio vivamente di salire fino alla sua cima perché da lì la vista sul lago è davvero mozzafiato (e naturalmente scatta il secondo selfie di gruppo).

Poco lontano da Mandello, il Sentiero si inoltra nel bosco. I saliscendi si fanno leggermente più ripidi, ma nulla di insuperabile, anzi. Basta solo fare attenzione a dove si mettono i piedi.

Quinta tappa: lungo il torrente Meria

Raggiungiamo il torrente Meria ed è un attimo decidere di fermarci qui per la nostra pausa pranzo. I telefoni non prendono, situazione perfetta per conoscerci meglio. Iniziamo a parlare di viaggi (o forse sarebbe meglio dire che ricominciamo a farlo, visto che ne abbiamo già parlato anche lungo il cammino), ed è bellissimo vedere quanta voglia ha ognuno di noi di tornare a vivere davvero, dopo questi due anni difficili a causa del Covid. Simone ci parla del suo progetto di accompagnare gruppi in Giappone, noi ci confrontiamo su mete già viste o che vorremmo vedere. Partono i consigli di chi ha già visitato un posto piuttosto che l’altro… Quanto mi mancavano momenti di condivisione come questi.

Il tempo vola ed è ora di rimetterci in cammino: il primo tratto è piuttosto in pendenza, ma anche qui nulla di insuperabile. Il sentiero torna poi ad affacciarsi sul lago, regalandoci scorci unici.

L’arrivo a Lierna

Sono le 16.30 del pomeriggio, quando raggiungiamo la piccola spiaggia di Lierna, meta del nostro cammino di oggi.

C’è chi si sdraia a prendere il sole, chi si butta nel lago. Poi arrivano aperitivi e patatine. Il tempo passa e la voglia di tornare a casa è sempre meno. Abbiamo appena iniziato a conoscerci e non abbiamo molta voglia di salutarci.

Io guardo i miei scarponi abbandonati in riva al lago e penso che questa giornata me la porterò nel cuore per un bel po’: un altro pezzo di strada è stato fatto, un altro pezzo di vita è stato vissuto. Ed è tutto così meravigliosamente bello.

“Come posso io
Non celebrarti vita?
Oh vita
Oh vita”.

Località di partenza: Abbadia Lariana (LC)
7 km da Lecco
62 km da città Milano

Data viaggio: 02 giugno 2021

Con chi ho viaggiato: con un gruppo ad aggregazione di Comehome guidato da Simone Tassone, guida ambientale escursionistica.

Dove mangiare: consiglio il pranzo al sacco, così da potervi fermare nel punto che vi piace di più.

Note: vi suggerisco di raggiungere Abbadia Lariana in treno, così da essere più liberi di muovervi. Dalla stazione si raggiunge la strada principale (dritto davanti a voi), si svolta a sinistra e poi ancora a sinistra in Via Onedo. Da lì si sale fino ad imboccare una strada chiusa, sulla destra. Per iniziare il sentiero si salgono i gradini di cemento dove vedete il cartello arancione “Sentiero del Viandante”. Se però volete vedere anche i ruderi della chiesa di San Martino dovete scendere a sinistra di un centinaio di metri.

Regole da non dimenticare mai quando si va in montagna:

  • Si cammina solo ed esclusivamente con scarpe adatte allo scopo, niente sandali o scarpe con suola liscia.
  • Si usano zaini comodi, che non vi limitino nei movimenti
  • I rifiuti si portano sempre a valle: la natura è un dono e dobbiamo averne cura
  • Si fanno camminate che sappiamo essere alla nostra portata: purtroppo basta poco per farsi male e non ne vale la pena. Come vedrete se sceglierete una delle camminate che vi ho suggerito, anche un percorso semplice può offrire scorci unici
  • Nello zaino non devono mai mancare: giacca impermeabile, copri zaino, calze e maglia di cambio, mappa della zona, telo per stendersi al sole, occhiali da sole, borraccia con scorta d’acqua
  • Personalmente consiglio di portare anche: bastoncini (facilitano la camminata), carte da gioco, macchina fotografica, un buon libro, telefono con power bank di emergenza (quando la linea non prende la batteria tende a scaricarsi rapidamente), una tavoletta di cioccolato.

Scoprite di più in questo video.

6 Comments

  1. Che bello, leggere il tuo articolo mi ha fatto venire voglia di fare questo bellissimo percorso (o forse di rifarlo..??)

  2. Molto interessante ! A giudicare dalla tua descrizione , mi sembra di capire che sia adatto anche al mio ” gruppo di cammino” un po’ …..âgè !

  3. Ciao Francesca ben tornata alla tua Spassionata Passione Contagiosa,con il piacere della Soddisfazione della Classica Espressione di Felicita’ sul tuo volto Illuminato!!!Grazie di averci coinvolto in questa avventurosa escursione dal panorama mozzafiato,sei una garanzia sulla competenza dei posti da visitare della nostra Bell’Italia!!!

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